a cura di Odamei
3x01 - Wanheda - Part One - scritto da Jason Rothenberg, regia di Dean White, andato in onda negli Usa il 21/01/2016 Dico subito che ho rischiato di non arrivare viva all’episodio, a causa di foto e video vari della season finale, che viene girata in questi giorni a Vancouver, comparse su social e affini poche ore prima della messa in onda. Una girandola ubriacante e continua di emozioni che ad un certo punto mi ha fatto desiderare di dire basta. Sì, perché non ci sono abituata, ormai sono avvezza a quella sorta di The L Spoon River che affligge i personaggi di molte serie. Per cui qualsiasi accenno di lieto fine mi mette in allarme e scatena il panico. Non crederò a nulla finché non lo vedrò sullo schermo. Jason Rothenberg perdonami ma “I don’t trust you”. Dunque, partiamo con una brevissima introduzione degli eventi accaduti nelle due stagioni precedenti. Ovvero l’atterraggio prima dei 100 Delinquenti e poi dell’Arca, la lotta per sopravvivere, l’incontro/ scontro prima con i Grounders poi con Mount Weather, per finire con Thelonious Jaha, la città della luce e ALIE e quindi con Clarke che lascia Camp Jaha. La terza stagione compie un salto temporale di tre mesi e si vede. Sembra che molte cose siano cambiate e ci sia una parvenza di normalità e civiltà. Si comincia con Murphy che va nel bunker, probabilmente in cerca di un po’ di comfort e di qualcosa da mangiare. Davanti a lui uno schermo sul quale vede le immagini di un ragazzo che si spara. Mentre la porta del bunker si chiude bloccandolo all’interno, le immagini proseguono e mostrano due ragazzi che parlano di radiazioni e ALIE. Probabilmente sono i momenti che precedono la catastrofe nucleare. Murphy prova ad aprire la porta con qualsiasi corpo contundente a sua disposizione, ma sfondare la porta di un bunker non è esattamente come farlo con quella di un bagno se restate chiusi dentro. Sconsolato e con un disperato bisogno di un rasoio da barba, continua a guardare il video. Assistiamo all’incontro tra ALIE e la ragazza che ha dato l’immagine al suo avatar. Intanto Murphy sta per perdere quel poco di ragione che ha ancora (soprattutto facendosi la doccia con una bottiglia di vino e peggiorando le sue già precarie condizioni igieniche). Sfinito, spacca lo schermo e quando sembra che stia per capitolare, come per magia il portello del bunker si sblocca. Ad attenderlo all’uscita un drone che lo conduce nell’edificio che avevamo visto in finale di seconda stagione, nel quale incontra quel simpaticone di Thelonious delirio di luce Jaha che dice che deve parlargli. Per evitare il sermone, Murphy sviene. Passiamo in… palestra. Lincoln sta addestrando un gruppo di Arkers, fra i quali Bellamy che viene messo al tappeto dal cognato. Abby sta facendo un sonnellino, mentre Kane ispeziona una mappa. Bellamy annuncia che andrà ad esplorare il settore 7, vicino ad Azgeda, la Nazione di Ghiaccio. Kane gli ricorda che non subiscono attacchi da tre mesi e si raccomanda che non rovinino tutto. Ehm….. ne parliamo dopo. Abby si è svegliata e parla con Kane di Clarke, dicendo che la troveranno quando lei sarà pronta per farsi trovare. Una guardia intanto informa l’uomo che hanno ricevuto un segnale sul canale di sicurezza e Kane presume che il Comandante voglia incontrarli. Avamposto della Città della Luce (ma chi paga la bolletta?). Murphy si risveglia e vede Jaha inginocchiato, immerso in una sorta di preghiera meditativa. In poco tempo ha già raggiunto il delirio. ALIE è responsabile del disastro nucleare e lui pensa che abbia salvato il mondo. Mah. Mistero del segnale risolto. Octavia e gli altri raggiungono il confine con la Nazione di Ghiaccio e incontrano dei Grounders che hanno il trasmettitore e che li credono alla ricerca di “Wanheda”. Octavia e C. ovviamente non hanno idea di chi sia e dicono che rispettano la tregua ordinata dal Comandante (Heda dove sei?. Indovinate un po’ chi provoca il caos? Jasper. Per salvarlo i Grounders vengono uccisi. Abby aiuta Raven che non riesce a scendere da cavallo. Queste due, scusate, ma così è vera e propria istigazione allo shipping. Indra è piuttosto perplessa, ma noi siamo tranquille, alla guida c’è Monty e non Alycia (sorry, but there’s a reason). Ed è proprio Indra a spiegare il motivo della caccia a Clarke. Ora è chiamata “Wanheda”, ovvero il Comandante della Morte. La gente di Indra crede che quando uccidi qualcuno acquisisci i suoi poteri e considerato il numero di morti “causati” da Clarke, fate due conti. La Regina di Ghiaccio vuole Wanheda, infrangerà la coalizione provocando una guerra e Indra vuole impedirlo. Clarke sta parlando con Niylah della ricompensa per la pantera e le chiede spiegazioni circa un bracciale che la donna indossa ma viene interrotta dall’ingresso di qualcuno. Nella fattispecie, un altro che ha bisogno di un bel bagno (di almeno tre ore), Roan e accompagnatore. Il simpaticone sventola sotto il naso di Niylah un volantino “Wanheda dead or alive” e la ragazza risponde che la ragazza più hunted di tutta la serie si è diretta a nord due giorni prima. Abby ha una discussione piuttosto forte con Raven circa le condizioni della sua gamba. Niylah si prende cura della ferita alla spalla di Clarke e nota che non ci sono segni di guerra, Clarke replica che l’intera schiena non basterebbe a contenerli tutti. Niylah allora le chiede della montagna e Clarke risponde che ha fatto ciò che doveva. Insomma è ovvio che non le vada molto di fare conversazione su quell’argomento. Niylah pensa che forse sia il caso di andarsene, ma Clarke la trattiene e la bacia. Un bacio tira l’altro e vediamo il famoso tatuaggio, uno dei più analizzati delle serie tv, che manco Csi poteva fare concorrenza con indagini più massicce. Octavia ha una discussione con Lincoln, perché il ragazzo sta cercando di diventare uno dello Skaikru e a lei la cosa non va assolutamente giù. Nonostante le rassicurazioni, lei se ne va in lacrime. Jaha cerca nuovamente di convincere Murphy ad unirsi alla sua causa, o meglio, a quella di ALIE. Intanto una barca sta arrivando in porto e a condurla è Emori. Sembra che Murphy possa cambiare idea…. Benvenuti al pianobar, special guest al pianoforte Macallan/ Shawn Mendes che ci delizia con una canzone che, lo ammetto, avevo snobbato nel promo. Troppo presa ad ascoltare Raven ed Abby che si chiariscono davanti ad un bicchierino di non so che intruglio. Veramente, ma come si guardano, santi numi, fate le brave. Lincoln rinuncia alla camera dell’Arca e va a dormire con Octavia. Sorrido. Jasper aggredisce Macallan ed è ormai chiaro che il ragazzo ha seri problemi. Kane, Indra e gli altri sono ancora alla ricerca di Clarke e finiscono in quella che sembra un’imboscata. Clarke lascia la stanza del misfatto nel pieno della notte. Visto che Niylah come raccontaballe è credibile quanto una cuffia di lana indossata in una spiaggia estiva, Roan si è appostato e le tende un agguato puntandole un coltello alla gola.
Sul promo del prossimo episodio non vorrei dire nulla, preferisco aspettare la prossima settimana per parlare dell’intera puntata. Considerazioni sparse ed eventuali Ognuno ha la barista che si merita. A Bellamy tocca Gina, a Clarke Niylah. Riguardo all’”odiata” scena di sesso, sinceramente non l’ho trovata così spiazzante e fuori luogo. Credo che Clarke abbia il bisogno di qualcosa e qualcuno che la faccia sentire ancora “umana” e probabilmente in questo caso l’ha soddisfatto con la fisicità. Come ho detto sopra, i suoi occhi esprimono solo sofferenza. Niylah ovviamente non si tira indietro (alzi la mano chi lo farebbe). Ci vorrà del tempo perché Clarke accetti quello che è successo, ma non voglio parlarne troppo ora. L’episodio mi è piaciuto. Al di fuori della storyline Clarke-Lexa, che è quella che seguo ovviamente con maggior interesse, dalle premesse credo che tutte le vicende possano rivelarsi coinvolgenti. Ha ragione Jason Rothenberg, sembra un altro show rispetto alle prime due stagioni. Si nota una crescita, nei contenuti, nei personaggi, che vengono esplorati in profondità. Lo stesso dicasi per le relazioni interpersonali. Voto più che positivo alla sigla e alle musiche, comprese quelle che hanno accompagnato l’episodio. Avevo ascoltato distrattamente “Add it up”, cover dei Violent Femmes proposta da Shawm Mendes, qui nei panni di Macallan e devo dire che è molto apprezzabile.
Personaggi migliori: Indra (nei pochi minuti che è apparsa mi è piaciuta molto), Octavia, Kane, Raven, Abby
3x02 - Wanheda - Part Two - scritto da Aaron Ginsburg e Wade McIntyre, regia di Mairzee Almas, andato in onda negli Usa il 28/01/2016 Episodio attesissimo per il preannunciato ritorno di Lexa, sul quale si era detto di tutto e di più. I filoni narrativi messi sul piatto nel primo episodio promettono di avere degli sviluppi molto interessanti. Ma andiamo con ordine. Torniamo dove la scorsa settimana avevamo lasciato Monty, Bellamy, Kane e Indra, ovvero in mezzo ai boschi, intrappolati. Bellamy è stufo di aspettare, ma appena mette il naso fuori dal fuoristrada si trova un coltello puntato alla gola e gli altri non possono fare altro che gettare le armi. Le cose non si mettono al peggio, perché scopriamo che gli assalitori sono Arkers della Farm Station. E tutto ciò perché fra loro c’è…. udite udite… la mamma di Monty. Mentre Jaha e ALIE passeggiano per la City of Light, nei titoli di testa compare il nome di Alycia Debnam-Carey come guest star ed il mio battito cardiaco subisce un’accelerazione. Heda is back. Fra gli Arkers della Farm Station, Kane conosce Pike che sull’Arca faceva l’insegnante (anche di Clarke) e che mi piace tanto quanto un mal di pancia. Il suo “Grounder killers” di sicuro non piace ad Indra, nonostante le parole di Kane, la tensione rimane palpabile. Esaurite le presentazioni, il gruppo riparte alla ricerca di Clarke con l’aggiunta di Pike ed Hannah, la madre di Monty. Il resto degli Arkers si dirige ad Arkadia. Roan trascina letteralmente Clarke, legata ed imbavagliata che finge di essere svenuta e aggredisce il suo rapitore, senza riuscire ad avere la meglio e guadagnando un bagno, per cui rivediamo il biondo dei suoi capelli. Decisamente meglio della tinta improvvisata ed anche il livello igienico di entrambi sembra salire di una tacca. Tolto lo strato di sporco, Clarke vede sul viso di Roan i segni che indicano la sua appartenenza ad Azgeda. Risveglio con baci e tenerezza per Octavia e Lincoln. Ma il tutto dura una manciata di secondi, perché arriva a cavallo Nyko, ferito dagli uomini di Azgeda, Ice Nation. Abby si prende cura di lui insieme a Jackson, ma l’uomo è ferito gravemente ed ha perso molto sangue. E’ necessaria una trasfusione, fattibile solo a Mount Weather. Abby è combattuta sul da farsi, ma Jackson prima e Lincoln poi la convincono che è l’unico modo per salvare Nyko. Trading post. Il tizio che si era presentato in compagnia di Roan picchia selvaggiamente Niylah nel tentativo di farsi rivelare dove sia Wanheda. La ragazza continua a non tradire Clarke e, quando sembra che stia per avere la peggio, viene salvata in extremis da Bellamy e co. Di nuovo, Pike è estremamente irritante. Niylah dice di aver visto Clarke ma di non sapere dove sia diretta, spera che riescano a trovarla (e qui è diventata di diritto uno dei miei personaggi preferiti). Clarke cerca nuovamente di fuggire durante un incontro con altri uomini di Azgeda, ma il suo tentativo fallisce, anche se riesce a ferire Roan con un coltello. Il gruppo di Kane incontra l’esercito di Azgeda che ha superato il confine. Bellamy vede con il cannocchiale del fucile Clarke e Roan e vorrebbe intervenire ma viene fermato da Pike. Indra dice a Kane che non può andare con loro perché, ovviamente, deve avvertire il comandante dell’imminente pericolo e suggerisce anche di sbrigarsi a trovare Clarke. Mentre Jaha fa una delle sue passeggiate per spiegare ad Otan, uno dei suoi guardaspalle, tutti i segreti della meditazione, Emori progetta di rubare una sorta di zaino metallico che contiene un dispositivo elettronico. Pare che la ragazza e i due buontemponi siano stati reclutati con un drone per “raccogliere” tutto ciò che di tecnologico trovano in giro. Il tentativo di furto non finisce proprio nel migliore dei modi, ma Murphy riesce a salvare Emori. Roan trova un nascondiglio e mentre si prende cura della ferita al fianco, ha un dialogo con Clarke durante il quale apprendiamo che è stato bandito dal suo popolo e che la ragazza gli serve per tornare. Hannah e Pike raccontano a Monty com’è morto il padre, dopo l’atterraggio della loro stazione, presumibilmente nelle terre di Azgeda. Kane cerca di spiegare che non tutti i Grounders sono come quelli dell’Ice Nation, ma per Pike lo sono. Insomma, se non si era capito prima, li odia. Murphy ed Emori aprono il dispositivo rubato poco prima, che apparentemente altro non è che ALIE, ma vengono interrotti da Jaha e Otan. Anche stavolta Murphy riesce a rimediare ad una brutta situazione e se ne va con la barca e, ovviamente, la ragazza. Bellamy si intrufola fra l’esercito di Azgeda e riesce a trovare Clarke, ma naturalmente c’è anche Roan. Solo l’intervento della ragazza fa in modo che non ci rimetta la vita e venga unicamente ferito. Scopriamo finalmente la destinazione di Roan e Wanheda. Viene tolto il cappuccio a Clarke, la ragazza impiega un po’ a mettere a fuoco e….. sorpresa….. Heda is back. Lexa si alza dal trono. Accanto a lei Indra e Titus. In quel momento ad entrambe (ed anche a me) viene un mezzo colpo. Il cuore di Lexa probabilmente batte all’impazzata, mentre Clarke è visibilmente furiosa. Dal dialogo fra Lexa e Roan apprendiamo che è stata lei ad ordinargli di portarle Clarke. Incolume, per cui Lexa è abbastanza irritata. Ma Roan ribatte che non è stato facile e Lexa dice che non si aspettava lo fosse. Ad ogni modo, l’accordo tra i due prevedeva il rilascio di Roan, se non fosse che l’esercito dell’Ice Nation sta marciando su Polis, dunque non se ne parla. Scopriamo in questo modo che il sequestratore di Clarke è il figlio della Ice Queen. Lexa ordina ad Indra e Titus (quest’ultimo, scusate il gioco di parole, piuttosto titubante) di essere lasciata da sola con Clarke. Si avvicina alla ragazza il cui sguardo è ancora furente. Mentre le toglie il bavaglio si scusa, dicendo che ha dovuto evitare che venisse catturata dalla Ice Queen. Sta per scoppiare una guerra e Lexa ha bisogno di Clarke. Il famoso “I need you,” visto in un promo. La risposta di Clarke è uno sputo, che coglie Lexa di sorpresa. Clarke viene portata via dalle guardie mentre urla, dicendo “Volevi un Comandante della Morte? L’avrai. Ti ucciderò”. Lexa osserva Clarke poi, visibilmente scossa e credo molto ferita da quanto è appena accaduto, esce sulla balconata della torre che sovrasta Polis. Questi minuti finali sono stati davvero “forti” e credo siano il preludio a quanto accadrà fra le due nei prossimi episodi. Inutile dire che non vediamo l’ora.
Mi perdonino le fans di Bellamy, ma proprio non lo digerisco e lo trovo di una noia mortale. Indra continua a piacermi moltissimo, mi sembra l’unica a fare le cose con un minimo di senso. Pike mi è stato sulle scatole fin dal primo nanosecondo in cui è comparso sullo schermo. Ho apprezzato molto anche Jessica Harmon/ Niylah, che ha continuato a proteggere Clarke. Mi piacerebbe che il suo personaggio non venisse accantonato, che non sparisse dalla serie (ovviamente senza rompere le scatole a Lexa e Clarke). Emori e Murphy: credo che la loro storia crescerà, sto rivalutando Murphy. Raven: dov’è? Sarà forse rimasta a smaltire i postumi della sbronza al pianobar con Abby? Jaha: l’unico motivo per cui non desidero che la City of Light venga rasa al suolo è perché mi aspetto di vedere le scene che vi hanno girato di recente e delle quali abbiamo visto le bellissime immagini di Lexa e Clarke. L’intera scena tra Lexa e Clarke è molto emozionante. Sia quando Lexa le toglie il bavaglio (santa madre di tutte le dee come la guarda), sia in seguito quando Clarke le sputa addosso e viene portata via mentre urla. Le parole di Clarke ed il viso di Lexa trasmettono esattamente il dolore di entrambe. Dolore che Lexa non può fingere di non sentire e esprime chiaramente il suo viso, mentre si affaccia dalla torre in una scena davvero memorabile. Una menzione meritatissima per la recitazione di Alycia Debnam-Carey ed Eliza Taylor, semplicemente fantastiche. Chi aveva descritto la loro presenza insieme esplosiva non ha esagerato. La chemistry, l’intesa tra le due è lì da vedere, lo stesso dicasi per la capacità di esprimere le emozioni dei personaggi.
3x03 - Yo Who Enter Here - scritto da Kim Shumway, regia di Antonio Negret, andato in onda negli Usa il 04/02/2016 Episodio attesissimo del quale si era parlato veramente molto, da Jason Rothenberg, a Kim Shumway, agli addetti ai lavori dei media che hanno visto in anteprima i primi quattro episodi come ad esempio Jo Garfein, e negli spoiler che circolavano un po’ ovunque sui social. E si era visto altrettanto, a partire dal promo e da uno degli sneak peek in cui comparivano Lexa e Clarke. Se sommiamo le sequenze finali del precedente episodio, le aspettative erano altissime. Cosa che non ha mai smesso di spaventarmi per il rischio di enorme delusione. Ma, per fortuna, non è questo il caso, anzi. Iniziamo con un incontro fra Clarke e Lexa (scena proposta nello sneak peek). Apprendiamo che è trascorsa una settimana da quando Clarke è stata portata a Polis da Roan e che Wanheda non ha intenzione di vedere Heda. Lexa dice che ha programmato un incontro con lo Skaikru perché Clarke possa tornare da loro. Clarke le chiede se abbia organizzato tutto quel trambusto per poi lasciarla andare e Lexa replica dicendo che ha agito in quel modo per salvarla. Quindi Clarke tira in ballo Mount Weather, accusando chiaramente Lexa, che cerca in qualche modo di difendersi ma che è visibilmente ferita dalle parole di Clarke. Ed ecco la sua proposta: vuole che il Popolo del Cielo diventi il suo popolo, lo Skaikru potrà unirsi alla coalizione, diventando il tredicesimo clan; Clarke dovrà inginocchiarsi davanti a lei, dopodiché il suo popolo non avrà più nulla da temere perché attaccarlo vorrà dire attaccare Lexa (ricordate le parole dette a Quint nell’episodio della seconda stagione, quello di Pauna? Attacchi lei, attacchi me). Ad ogni modo Clarke replica che non si inginocchierà mai davanti a lei, vuole essere lasciata stare ma Lexa le dice che non può scappare da ciò che è. Clarke dice che conosce il vero motivo dell’offerta, ovvero il fatto che quanto accaduto a Mount Weather ha fatto apparire Lexa debole e la Ice Nation vuole approfittarne. Quindi se vuole il potere di Wanheda, che la uccida e se lo prenda oppure che vada… a farsi fottere. Ancora una volta le espressioni del viso di Lexa mostrano quanto le parole di Clarke la colpiscano. Lexa incontra i rappresentanti dei clan per discutere dell’incontro che si terrà quella sera con lo Skaikru. L’ambasciatore della Ice Nation si rifiuta di inginocchiarsi davanti a lei, rivolgendole una serie di accuse, tra le quali quella che Wanheda è ancora viva. Intervengono prima Titus e poi Indra. Lexa chiarisce subito che non tollera che le sue decisioni vengano contestate, mandando un messaggio alla Regina della Ice Nation, ovvero spedendo il malcapitato giù dalla torre con un calcio. Ovviamente nessuno dei presenti osa contraddirla. Raven, Octavia, Gina e Bellamy arrivano a Mount Weather. Bellamy è preoccupato per il summit. La vista della gente della Farm Station seduta a tavola non piace molto ad Octavia che non fa nulla per nascondere il suo disappunto con quel simpaticone di Pike, con il quale invece Bellamy pare andare d’amore e d’accordo. Raven ritrova Sinclair che le rimprovera il ritardo e le rifila immediatamente una serie di compiti da Doctor Mechanic, leggermente più complicati del riparare un fuoristrada. Roan chiede a Clarke di uccidere Lexa. Ha già programmato tutto: la ragazza troverà un coltello nella sua camera, le guardie sono state corrotte e quando Azgeda comanderà la coalizione, la Regina della Ice Nation sarà un grande alleato per Clarke. Mentre Octavia parla con Bellamy, due guardie conducono da loro Echo. La ragazza dice che il summit è una trappola e che c’è un assassino. Che vediamo mentre si prepara ad eseguire il suo compito. Intanto un gruppo guidato da Bellamy e Pike, di cui fa parte anche Octavia, parte per Polis con Echo. Gina e Raven rimangono a Mount Weather per aiutare Sinclair con i missili (sigh). La delegazione di Skaikru arriva a Polis per l’incontro. La capitale stupisce piacevolmente il gruppo, soprattutto Marcus che ne è meravigliato. Abby lo osserva interagire con una venditrice ambulante e gli dice che è tagliato per il compito di Cancelliere. Arriva anche Indra a dare loro il benvenuto. Lexa sta allenando un ragazzino, Aden, ma viene interrotta da Titus che annuncia l’arrivo della delegazione. I due dialogano sul summit, riguardo il quale l’uomo è perplesso. Gli altri clan non accetteranno che la Skaikru si unisca alla coalizione. Lexa replica che lo faranno perché Wanheda si inginocchierà davanti a lei. Titus la invita a prenderne il potere e Lexa dice che Clarke è speciale. Titus le ricorda che lei è speciale e che ha fatto ciò che nessun altro Comandante è riuscito a fare. Raven, Gina e Sinclair stanno ancora lavorando sui codici dei missili e, dopo un suggerimento di Gina, decidono di perquisire quello che era l’ufficio di Cage. Bellamy e gli altri arrivano al confine di Polis e trovano le guardie che avevano accompagnato la delegazione Skaikru uccise. Echo li guida, armati, verso la capitale attraverso un tunnel. Clarke ha trovato il coltello di cui le aveva parlato Roan e sta aspettando Lexa. Quando il Comandante entra nella stanza le dà le spalle. All’inizio titubante, Clarke si avventa contro di lei puntandole il coltello alla gola. Le due si guardano intensamente, Lexa non reagisce ma dice solo “I’m sorry”, Clarke piange e la spinge via, buttando a terra il coltello. Lexa mantiene il suo solito contegno ma si vede che è visibilmente scossa. Le dice: “I never meant to turn you into this”. Quindi aggiunge che è libera di andarsene e che la accompagnerà da sua madre. Clarke le dice di aspettare, che ha un’idea migliore. Abby può riabbracciare sua figlia, ma non c’è molto tempo. Clarke spiega a lei e Marcus la situazione, la minaccia di Ice Nation che vuole morta Lexa. Abby replica che non è un loro problema, ma Marcus obietta che lo è: se Lexa cade loro saranno in pericolo, inoltre non possono affrontare l’Ice Nation da soli. Clarke spiega i termini dell’accordo, ovvero l’unione alla coalizione come tredicesimo clan. Ed ecco il cerimoniale, accompagnato dallo stupendo Grounders Anthem cantato da Julia Dominczak e del quale avevamo avuto un assaggio nel trailer. Clarke fa il suo ingresso con un vestito ed un trucco da grounder (anche questo visto nel trailer). La cerimonia è presieduta ovviamente da Lexa, che indossa un abito nero ed un trucco diverso da quello solito. Gli sguardi dei presenti sono tutti su Clarke. Le immagini sono intervallate da quelle di Bellamy e compagni che si stanno introducendo nell’edificio guidati da Echo e da quelle dell’assassino che si prepara apparentemente a colpire. Clarke arriva al cospetto di Lexa e le due si guardano, santi numi. Poi Clarke si inginocchia davanti a Lexa (alla quale sono sicura che per un attimo manca il respiro), seguita dai presenti, i rappresentanti dei clan, compresi Marcus ed Abby, Titus e Indra. Bellamy e Pike uccidono le guardie, Octavia disapprova. Lexa saluta i presenti, quindi permette loro di alzarsi. C’è ancora tempo per un altro sguardo tra lei e Clarke. Poi dà il benvenuto al Popolo del Cielo e a Wanheda, annunciando l’unione dello Skaikru alla coalizione. Segue un mormorio sommesso dei presenti. Quale simbolo dell’unione, verrà impresso un marchio sul braccio del rappresentante del clan. E qui ovviamente Abby è ben contenta di passare la palla da Cancelliere a Marcus che riceve il marchio con un ferro rovente. Immediatamente dopo fanno irruzione Bellamy e gli altri. Il fatto che siano armati non è un bel biglietto da visita. Bellamy dice che il summit è una trappola e Clarke, come tutti, è stupita e interroga Lexa la quale dice di non saperne nulla. Nel frattempo la più sveglia del gruppo, Octavia, si accorge che Echo è sparita. Indovinate un po’ dov’è l’assassino? Al livello 7 di Mount Weather. E chi se l’aspettava? Mentre sono ancora alle prese con i codici dei missili, Sinclair dice a Raven che deve farsi aiutare da Abby per il problema alla gamba, soprattutto adesso che dispongono dell’equipaggiamento medico di Mount Weather, e insiste, dicendo che lei pensa di meritarsi quel dolore, ma non è così, merita di meglio. E lo pensiamo anche noi, santo cielo, dopo due stagioni. L’assassino aggredisce Gina e la colpisce ripetutamente con il coltello, quindi scopre un dispositivo e attiva un codice di auto-distruzione. Raven tenta di parlare via radio con Gina, la ragazza fa uno sforzo disperato e riesce a comunicare cosa sta accadendo. Sinclair insegue l’assassino, apparentemente dell’Ice Nation, fuori da Mount Weather e lotta con lui, Raven spara all’uomo e insieme a Sinclair cerca il codice sul braccio dell’assassino. Ma è troppo tardi, Gina è morta. Il Monte esplode. Torniamo a Polis, dove Bellamy capisce che c’è qualcosa che non va. Marcus ordina a tutti di deporre le armi. Raven, piangendo, chiama Bellamy via radio e gli dice che Mount Weather è stato distrutto. Sguardi di disperazione, compreso quello di Indra. Un uomo della delegazione dell’Ice Nation dice che hanno fatto ciò che Lexa non è riuscita a fare perché troppo debole. Lexa, furiosa, dice che quello è un atto di guerra e fa arrestare l’intera delegazione dell’Ice Nation, compreso Roan. Abby dice che dovrebbero tornare ad Arkadia, Lexa dice che se ne occuperanno insieme, Indra si offre di scortarli e dice ad Octavia che spera che non abbia smesso di allenarsi perché le servirà. Io spero vivamente di rivederle combattere l’una a fianco all’altra. Bellamy dice a Clarke che deve andare con loro, che lì non è al sicuro. Lexa ribatte che è necessario che rimanga un ambasciatore della Skaikru e che Clarke è sotto la sua protezione. Clarke dice ad Abby che deve rimanere per essere certa che Lexa mantenga la sua parola. Prima di andarsene, Bellamy cerca ancora di convincere Clarke ad andare con loro, ma la ragazza dice solo “I’m sorry”. Lexa congeda Titus e rimane da sola con Clarke, la quale ha ancora dei dubbi riguardo il Comandante. Vi riporto l’intera scena, da brividi. Clarke: “If you betray me again…” Ed ecco quello che Lexa non ha mai fatto con nessuno: si inginocchia davanti a Clarke. Lexa: “I swear fealty to you Klark kom Skaikru. I vow to treat your needs as my own and your people as my people”. Clarke ci mette un attimo a riprendersi (io non mi sono ancora ripresa) e le porge la mano. Che Lexa prende alzandosi. Prima guarda le loro mani unite, poi Clarke. Finisce così questa scena mozzafiato, con loro due che si guardano. E, credetemi, un bacio non sarebbe stato così intenso. Infine vediamo i rappresentanti dei clan riuniti e scopriamo dov’era finita Echo. La donna va dalla propria Regina, la Regina dell’Ice Nation, dicendo che ha ottenuto la sua guerra. Queen Nia, accanto alla quale vediamo una vecchia conoscenza, direttamente da Mount Weather Emerson, è piuttosto soddisfatta e conclude dicendo che Lexa morirà.
Ho impiegato più del solito a scrivere questo riassunto, perché le emozioni provocate da questo episodio sono state tante ed è stato difficile mantenere un minimo di obiettività. Tutto ciò che si poteva supporre, ipotizzare, immaginare in base a ciò che avevamo visto e letto dall’uscita del trailer, è stato spazzato e spiazzato in quaranta minuti. L’intensità delle scene tra Lexa e Clarke è altissima, la chimica fra le due attrici pazzesca, così come la recitazione. Ormai è evidente che Lexa prova qualcosa di profondo nei confronti di Clarke. A parte la bellissima scena finale, sembra che tutte le scelte che fa e le decisioni che prende tengano sempre conto di Clarke. Adesso agisce seguendo il cuore e non la testa. O, almeno, spesso è il cuore a prevalere. Credo che Titus si sia chiaramente accorto dei sentimenti di Lexa per Clarke e tema che questo possa costituire una debolezza per Heda. Ancora una volta, bravi tutti gli attori. Fra i personaggi che ho apprezzato molto, Marcus. Poi Octavia, Raven, Sinclair. Peccato per Gina, non c’è nemmeno stato il tempo di conoscere il personaggio. Bellissimo il cerimoniale. Questo episodio ci ha graziati, niente immagini di Jaha e della City of Light. Vado a riguardare l’episodio e vi do’ appuntamento alla prossima settimana.
3x04 - Watch the thrones - scritto da Dorothy Fortenberry, diretto da Ed Fraiman, andato in onda negli Usa il 11/02/2016 Nemmeno il tempo di metabolizzare quanto accaduto nello scorso (magnifico) episodio, ed ecco arrivare un altro carico da novanta. Come avrete ben capito, anche per ieri sera (notte qui in Italia), le aspettative erano molto alte. Partiamo subito con il concilio dei clan, al quale partecipa anche Clarke come ambasciatrice dello Skaikru, che dovrebbe giudicare Queen Nia per quanto accaduto a Mount Weather. Ma con grande stupore dei presenti, e credo della stessa Lexa, la Regina della Ice Nation mette in discussione il ruolo del Comandante, spalleggiata dagli altri ambasciatori. Lexa accetta la sfida che combatterà in prima persona, mentre a rappresentare Queen Nia sarà il figlio, il principe Roan. Inutile dire che Titus non ne è entusiasta e Clarke meno ancora. Anche ad Arkadia è tempo di concilio. Marcus cerca di spiegare a Pike che la regina di Azgeda sarà giudicata per quanto accaduto e che il vero bersaglio era Lexa, inoltre parla dell’esercito che li sta proteggendo. Ma Pike non vuole sentire ragioni, l’unica cosa che gli interessa è distruggere i Grounders, tutti. E anche tra la gente di Arkadia serpeggia il malcontento sapientemente instillato da Pike e dai suoi. Infatti l’arrivo di Nyko ed altri Grounders viene accolto con ostilità dalle guardie. Per fortuna c’è Octavia. Intanto Jasper, approfittando della conclusione, fugge dal campo seguito da Monty. Clarke parla con Titus e interrompe una sorta di lezione che Lexa sta tenendo ai Nighbloods, i ragazzini potenziali nuovi Commander. Lexa la rassicura, prima presentandole Aden (il ragazzino che allenava nella puntata precedente) e poi dicendo che il suo popolo è protetto da un esercito guidato da Indra. Queen Nia istruisce Roan su come sconfiggere Lexa e gli promette un suo reintegro negli Azgeda. Ah, si congeda dal pargolo dicendo che vuole la testa di Lexa. Carina, vero? Clarke non si rassegna e incontra Roan e riesce a convincerlo ad aiutarla in qualche modo. Pike ha organizzato una sorta di memoriale per le persone morte a Mount Weather, ma in realtà è solo un’altra occasione per aizzare i suoi contro i Grounders. A farne le spese è Lincoln che viene ferito e solo l’intervento di Marcus ed Abby impedisce che la situazione degeneri. Prosegue la gita nei boschi di Jasper e del suo badante Monty, il quale scopre nello zaino dell’amico un barattolo dal contenuto un po’ inquietante, ovvero le ceneri di Finn. La meta dei due è Mount Weather. Anche se Lincoln cerca di sdrammatizzare, Octavia è decisamente arrabbiata per quanto successo al ragazzo. Nota da ricordare lo sguardo con un misto di disprezzo e derisione che Pike rivolge a Nyko. Ed ecco Clarke in azione con l’operazione Protection Lexa. Wanheda offre un accordo a Queen Nia. Cambierà il suo voto riguardo a Lexa in cambio della sua incolumità. Il patto dovrebbe essere sancito col sangue, ma Ontari si accorge della presenza di veleno ed il tentativo di Clarke finisce sì, col sangue, ma quello di Ontari sul suo viso come messaggio per Lexa. Titus è sempre più preoccupato, soprattutto dopo aver scoperto che il sangue di Ontari è scuro come quello dei Nightbloods. Lexa spiega che deriva dalla linea dei precedenti Comandanti.Tutti i bambini con quel sangue vengono inviati a Polis per essere allenati come potenziali nuovi Heda. Ancora una volta Lexa chiede a Titus di lasciarle sole. Quindi dice a Clarke che comprende il suo desiderio di aiutarla, ma non può fare nulla. Clarke dice che non può lasciare che Roan la uccida e Lexa ribatte che sa che Clarke è guidata dal desiderio di sistemare tutto, ma che non è possibile, che si deve compiere il suo destino. Clarke replica dicendo che non può stare seduta a guardarla. Titus annuncia a Lexa che è arrivato il momento, la quale si congeda da Clarke dicendo che quello per il momento è un arrivederci. Vorrei sottolineare che è evidente che Clarke non è solamente preoccupata per il suo popolo, ma anche per Lexa. Lo dicono le parole ma lo dice anche l’espressione del suo volto. Pike convince Bellamy ad aiutarlo e a trafugare le armi custodite nel campo. E’ giunto il momento del combattimento tra Lexa e Roan. I due contendenti scelgono le armi e quando è il turno di Lexa ecco comparire Clarke che si fa largo tra la folla. “I’m glad you came” dice Lexa. “Me too” replica Clarke. Insomma, ogni volta che anche solo si guardano mi sciolgo come un ghiacciolo al sole. La lotta si fa subito cruenta con Roan che prima cerca di colpire Lexa di sorpresa e poi di metterla subito a terra. Lexa reagisce impugnando la lama della spada (e ferendosi la mano dalla quale esce il famoso sangue scuro) e quindi disarmando Roan, il quale prende una lancia ad una delle guardie. Il combattimento prosegue e l’uomo disarma Lexa buttandola a terra. Quando sembra che sia giunta la fine, la nostra Heda sfoggia un paio di colpi da manuale e mette fuori gioco il principe. Queen Nia gli intima di alzarsi o morirà come un codardo. Per tutta risposta Lexa dice “Jus drein jus daun” e scaglia la lancia contro la Regina ferendola a morte. Quindi annuncia “La regina è morta, lunga vita al re”. La folla la acclama. Clarke tira un sospiro di sollievo e anche noi. A riprova di quanto dicevo prima, pregasi notare le espressioni del viso di Clarke durante il combattimento. Più che preoccupata direi spaventata per la sorte di Lexa. Quando la folla acclama Lexa e Clarke viene inquadrata, sembra quasi che rilasci il respiro che stava trattenendo. Torniamo ad Arcadia dove sta per essere messo in atto il piano di Pike e Bellamy. Lincoln si oppone e ancora una volta è l’intervento di Marcus, Abby ed Octavia a sventare il peggio. Pike e Lincoln vengono arrestati, il grande stronzo Pike non perde l’occasione per comunicare a tutti che il Popolo del Cielo è diventato il tredicesimo clan e che c’è un esercito che li minaccia. Io lo rinchiuderei in una stanza con qualcuno dell’Ice Nation. Invece Bellamy e compagnia lo acclamano a gran voce. Bravi. Ed ecco la scena che era stata spoilerata etc da più parti. Ve la riporto integralmente. Polis. Qualcuno bussa alla porta della camera di Clarke, che va ad aprire in camicia da notte azzurra. Clarke: Is this a "I told you so"? Lexa: No. This is "Thank you." Clarke: Come in Lexa si siede di fronte a lei e Clarke strappa una striscia di tessuto per rifarle la bendatura: Clarke, accennando un sorriso: Do you ever talk about anything other than your death? Lexa, sorridendo (ma proprio sorridendo, come fa solo con Clarke, anzi così non ha mai sorriso): Thank you for backing me. Clarke: I was just doing what was right for my people. Clarke: Your ambassadors betrayed you. How do you move forward? Lexa, guardandola dritta negli occhi: Clarke si perde per un attimo nello sguardo di Lexa, io sto già guardando con la coda dell’occhio dove cadrò svenuta quando si baceranno e invece niente Clarke si alza e in Trigedasleng dice: Lexa: Good night, Ambassador. Un altro sorriso accennato. E poi un ultimo sguardo prima di uscire dalla stanza. Vediamo anche il tatuaggio sulla schiena di Lexa. Ecco, maledizione. Io mi aspettavo un bacio, va bene potevo accontentarmi anche di una carezza, e invece no, ci toccherà penare per chissà quanto. Almeno un bacio entro la fine della stagione ce lo devono, alla faccia della santa pazienza. E giusto per rimettermi di malumore, Marcus annuncia a Pike che è il nuovo Cancelliere di Arkadia. Il grande Stronzo come prima cosa annuncia che considera nulla l’appartenenza dello Skaikru alla coalizione. Marcus dice a Bellamy che è ancora in tempo per decidere di stare dalla parte giusta, e il ragazzo replica che lo ha già fatto. Bravi, combinate un altro bel casino. A giudicare dal promo del prossimo episodio in effetti la combineranno davvero grossa e non so come farà Clarke a metterci una pezza. Spero solo che non si allontani di nuovo da Lexa. Ormai mi sembra evidente che Lexa sia innamorata di Clarke, la quale è ancora piuttosto fredda nei confronti del Commander. Credo che non voglia ammettere i suoi sentimenti nei confronti della ragazza, ma di episodio in episodio questi sono emersi. Staremo a vedere. Ci vediamo fra una settimana per un episodio che credo ci scuoterà non poco.
3x05 - Hakeldama - scritto da Charlie Craig, diretto da Tim Scanlan, andato in onda negli Usa il 18/02/2016 Ormai sembra diventata una consuetudine. Insieme al promo e agli sneak peek che ci accompagnano all’episodio, c’è sempre qualche “bomba”. E quella di stavolta è davvero sorprendente, soprattutto perché pare sia ufficiale e ufficialmente rilasciata in un brevissimo segmento video dai tizi della CW. Rothenberg furioso, shipper Clexa sconvolte, shipper Bellarke in rivolta con minaccia di boicottare la puntata. SPOILER Il tutto per cinque secondi scarsi di fotogrammi in cui si vedono due persone (presumibilmente Lexa e Clarke) nel letto di Lexa e successivamente le due fanciulle che si baciano. Notevole, peccato manchino il prima e il dopo e io sia ancora molto diffidente. Al termine di questo riassunto capirete meglio il perché. Si ricomincia con loro. Clarke e Lexa a cavallo, dirette ad Arkadia con una scorta di Grounder ed il corpo della Regina dell’Ice Nation a simboleggiare che giustizia è stata fatta. Clarke sembra piuttosto preoccupata, ma Lexa la rassicura dicendo che se n’è andata da eroina e come tale ritornerà. Portando giustizia. Clarke ribatte che è Lexa a portarla. Evento memorabile, le due si sorridono e ripetutamente. Ma quest’attimo di tranquillità dura poco, perché la scena che si presenta davanti ai loro occhi è da lasciare attoniti. Eccolo l’Hakeldama del titolo, il “field of blood” o “campo di sangue”. Entrambe sono sconvolte, ma dal viso quella che sembra esserlo di più è Lexa. Ad Arkadia torna l’Armata degli Assassini nonché Codardi, ovvero Pike, Bellamy e co, che hanno sterminato i 300 dell’esercito mandato da Lexa a proteggerli. E l’hanno fatto di notte, quando tutti dormivano. Complimenti. Mentre Clarke e Lexa si aggirano incredule fra i corpi delle vittime della carneficina, Heda viene chiamata a gran voce. Indra è ancora viva. E’ solo grazie all’intervento di Lexa che permette a Clarke di avvicinarsi e prendersi cura di lei, mentre racconta l’accaduto e dice che Bellamy ha convinto Pike a lasciarla in vita perché portasse un messaggio ai Grounders: lo Skaikru rifiuta la coalizione, questa adesso è la loro terra o ce ne andiamo o moriremo. Lexa, è visibilmente scossa e giustamente furiosa. Vuole inviare dei messaggeri per radunare gli eserciti degli altri clan e attaccare Arkadia. Clarke vorrebbe andare lì, ma Lexa glielo impedisce, non lo dice ma è ovvio che teme per la sua incolumità. Clarke convince Indra a contattare Kane attraverso il segnale radio, sempre dopo l’approvazione di Lexa. Marcus invia Octavia facendola uscire da un varco in una parete dell’Arca. Pike vuole impossessarsi di un’area circostante Arkadia di circa 15 chilometri e per farlo intende spazzare via i villaggi dei Grounders. Bellamy non sembra essere molto d’accordo, ma ovviamente Pike lo convince con un discorso inaccettabile. Abby e Raven hanno una discussione riguardo le condizioni della gamba della ragazza. Vorrei che Raven riuscisse ad avere anche solo un attimo di felicità prima del finale di stagione. Per completare il gruppo degli insane mancava Thelonious che viene accolto ad Arkadia da un comitato di benvenuto che spara al suo accompagnatore Grounder. Che gioiellini gli Arkers. Abby interviene ma per Otan non c’è più nulla da fare. Tanto Jaha gli ha dato appuntamento nella City of Light. Quando dice ad Abby “Death is not the end” rubando la frase a Lexa, entra di diritto fra i personaggi della puntata che vorrei sopprimere all’istante. Intanto Emori e Murphy rapinano un viandante e fra i due scappa anche un bacio al volo. Kane è felice di rivedere Jaha, ovviamente non sa cosa li aspetta, ma lo intuisce non appena l’uomo inizia a parlare della famigerata City of Light. Il colloquio viene presto interrotto dalla madre di Monty che riferisce a Jaha che Pike vuole vederlo. Jaha annuncia che è lì per salvare la gente di Arkadia, mentre Alie assiste al dialogo non vista da Pike, al quale è ovvio interessa solo che Thelonious non intralci i suoi piani come cancelliere. Octavia raggiunge il campo del massacro e incontra Clarke nella tenda di Lexa, dove è stata portata anche Indra. La ragazza riferisce quanto accaduto a Lexa che è sempre più furiosa. Clarke è incredula e vorrebbe andare a parlare con Bellamy, anche se Octavia gli dice chiaramente che il fratello è dalla parte dei cattivi. E ancora una volta Lexa è contraria perché sa che Clarke rischierebbe di essere uccisa. E’ davvero ammirevole come Lexa cerchi di proteggerla in ogni modo, “I swear fealty to you” è chiaro ad ogni passo. Octavia dice che può aiutare Clarke ad introdursi ad Arkadia. Emori vuole andare a cercare il fratello, il povero Otan che lei crede ad Arkadia ma che ormai è già nella City of Light. Ecco un’altra trovata del Cancelliere, che decide di sbarazzarsi dei Grounder in infermeria, facendoli rinchiudere. Abby cerca di calmare le acque ma Lincoln è furioso e io lo sono con lui. Alla fine prende a pugni una delle guardie, interviene anche Bellamy e Pike fa arrestare Lincoln, puntando una pistola ad una delle ragazze che sta male. Abby se ne va visibilmente incazzata. Davvero, spero che Pike faccia una fine atroce. Jaha tiene un sermone ad alcuni Arkers, tra i quali c’è Raven. Alie, presenza invisibile a tutti al di fuori di Thelonious, la individua subito come potenziale bersaglio da convincere, per attirare anche gli altri. Jaha tenta di rifilarle una delle sue magiche pastigliette, ma Raven rifiuta. Mentre Lincoln viene portato in cella insieme agli altri Grounder, Octavia dice chiaramente in faccia a Bellamy quello che pensa. Lui tenta di fare il fratello iperprotettivo, ma lei non ci sta. Quindi lo porta al cospetto di Wanheda. Il dialogo fra Bellamy e Clarke l’ho trovato molto irritante. Era necessario un chiarimento e va bene. Ma qui il tutto si è ridotto ad una serie di accuse da parte di Bellamy, fresco assassino di 300 innocenti, nei confronti di Clarke. Non lo giustifico in alcun modo e nemmeno giustifico Clarke per essere stata così remissiva nei suoi confronti. Hai odiato Lexa, arrivando quasi ad ucciderla, le hai sputato in faccia. Senza dimenticare che te l’eri presa, giustamente, anche con Finn. E tutto quello che riesci a fare è scusarti con Bellamy, che ha contribuito insieme ad un branco di invasati ad uccidere degli innocenti? No, non ci sto. Che non senta più dire dai denigratori di Lexa che è senza cuore e sanguinaria, perché qui c’è chi ha fatto di peggio e in modo totalmente gratuito, senza motivo. A conclusione di tutto, Bellamy ammanetta Clarke che gli aveva fatto gli occhi dolci e se ne va. Ben ti sta, così la prossima volta ti ricordi di essere Wanheda. Bellamy trascina via Clarke, blaterando che lo fa per il suo bene. Ma vai a cagare su un campo di ortiche. Per fortuna ci pensa l’unica Blake “tu si que vale”, Octavia, che stende una guardia, mentre Clarke colpisce Bellamy con un bastone tipo taser. Doveva colpirlo più forte. Le due fuggono aiutate da Abby e Kane. Clarke vorrebbe che sua madre andasse con lei, ma Abby non la segue e congeda la figlia con un “May we meet again”. Kane consegna ad Octavia una radio perché possano tenersi in contatto. Emori e Murphy in versione ladruncoli stavolta non hanno vita facile, visto che incontrano le guardie del Commander. A Murphy cade dalla tasca una magica caramellina e una delle guardie parla di simbolo sacro, riferendosi al simbolo dell’infinito sulla pasticca. Abby fa avere a Lincoln delle medicine per Danae con l’aiuto di Miller, che informa altresì il ragazzo che Octavia è fuggita con Clarke. Lexa passeggia nervosamente nella sua tenda, quando una delle guardie le annuncia il ritorno di Clarke. Il Commander sembra rimanere impassibile, ma scommetto che nascostamente tira un sospiro di sollievo. Clarke dice a Lexa che quanto è accaduto è un atto di guerra e che ha tutto il diritto di agire in merito. Ma dice anche che sta a lei decidere che Comandante essere, quella che uccide o quella che mostra al mondo che c’è una via migliore. Lexa le chiede se questa via migliore sia lasciare un massacro impunito. Clarke replica che se questo evita l’inizio di un ciclo di violenza, se porta la pace, allora la risposta è sì. Qualcuno deve fare il primo passo. Lexa accetta, fare una guerra è più facile che ottenere la pace. Indra obietta che a Polis non accetteranno questa decisione, ma Lexa ribadisce che il Comandante è lei e conclude dicendo a Clarke “Blood must not have blood”. Una scelta pesantissima e molto coraggiosa, per la quale Lexa avrà sicuramente contro tutto e tutti. Ma la pace è ciò che ha cercato fin dal primo momento, creando la coalizione con i 12 clan, compreso quello della Ice Nation la cui regina ha ucciso la persona che amava, Costia. Si è dedicata al suo popolo, alla pace del suo popolo. Per questo Lexa è unica. E per questo spero che Clarke dimostri quel suo essere “speciale” di cui ha parlato Lexa. Che la smetta di essere così fredda nei confronti della donna che sta rischiando tantissimo e che, se ancora c’erano dubbi, è cottissima, innamoratissima di lei. Perdonatemi ma, se non si fosse capito, adoro Lexa e fatico veramente ad essere obiettiva. Raven cammina sotto la pioggia, trascinando la gamba dolorante e piangendo. E’ ancora scettica, ma alla fine ingoia la pastiglietta miracolosa di Jaha. Continua a camminare, finché si accorge con stupore che il dolore è sparito e davanti a lei compare, visibile come non mai nel suo vestito rosso, ALIE. Ancora un episodio ricco di emozioni. Oltre a quelle causate dalla contemporanea presenza di Clarke e Lexa, c’è stata molta rabbia per le azioni di Pike e Bellamy. E dopo la decisione di Lexa, il timore che questo la esponga come potenziale bersaglio dei clan della coalizione.
3x06 - Bitter Harvest - scritto da Kira Snyder, diretto da Dean White, andato in onda in Usa il 25/02/2016 Al termine dello scorso episodio, Lexa aveva preso una decisione importantissima, ovvero quella di non vendicare il massacro del suo esercito mandato per aiutare lo Sky People, interrompendo di fatto il “blood must have blood” per non innescare l’ennesimo ciclo di violenza che avrebbe portato distruzione e morte anche per il suo popolo. Anche questo episodio si apre con Clarke e Lexa, o per meglio dire con il “Bitanic”, una scena che ricorda appunto l’arcinoto film “Titanic”. L’episodio termina con questa nuova ed importante scoperta. Qualche considerazione sparsa. Innanzitutto comincia a delinearsi meglio la storia di Alie e della City of Light, che ora presumo scopriremo con l’avanzare degli episodi, sia per quanto riguarda quanto accaduto al momento del disastro nucleare, sia per il collegamento eventuale con i Commander e con Lexa. 3x07 - Thirteen - scritto da Javier Grillo-Marxuach, regia di Dean White, andato in onda negli Usa il 03/03/2016 Ci ho messo molto più del solito a mettere insieme quello che non sarà un riassunto dell'episodio, ma un insieme di considerazioni e riflessioni. Ho evitato di scrivere subito sull'ondata delle emozioni suscitate dalla, ormai lo saprete tutte, morte di Lexa. A qualche giorno di distanza fatico ancora ad accettare quanto visto sullo schermo. Premetto che amo tantissimo il personaggio, ma ho cercato di essere il più obiettiva possibile. E mi sento per l'ennesima volta presa in giro. Come già successo in tante altre serie tv, sono state create delle aspettative, è stata alimentata la passione nel fandom, per poi disattendere il tutto e rifilare una grandissima delusione. Prima dell'inizio e durante la stagione, Jason Rothenberg ha detto e dichiarato di tutto e di più circa il personaggio di Lexa, quando sapeva già quale sarebbe stato il suo destino. Scusate, ma per me questo significa semplicemente attirare un pubblico, quello Lgbt, per fare audience. Non deve niente alla comunità Lgbt, non deve niente a nessuno, lui è lo showrunner e con la trama fa quello che gli pare. Ma io non le accetto le scuse, il "non pensavo che...", "mi dispiace...", etc. e nemmeno di sentir dire che è per via della disponibilità limitata di Alycia, che è regular nel cast di Fear The Walking Dead, prima delle riprese del quale c'era il tempo per girare altro. E poi c'è la storia delle foto che si pensava fosse state rubate dal set del season finale e che invece credo messe lì, diffuse apposta per tenere ancora una volta legata fino alla fine un'audience che dopo la morte di Lexa nell'episodio 7 poteva abbandonare lo show. E' questo che non perdonerò mai a Jason, la presa in giro. Fai delle scelte, te ne assumi la responsabilità. In più, oggi con i social media l'impatto è decisamente più forte, anche se si tratta di un telefilm, ma proprio perché coinvolge una comunità, quella Lgbt, vulnerabile e già fortemente provata per mille motivi, ed ora ancora una volta delusa, sconvolta e stanca. Per quanto mi riguarda, continuerò a guardare The 100 credo almeno fino a fine stagione. Anche se temo che la faccenda della City of Light ci darà solo un'altra illusione e delusione. Al momento non riesco a trovare altre parole, se non quelle di ringraziamento per Alycia Debnam-Carey, se Lexa è così importante è soprattutto grazie a lei, per come l'ha interpretata, per come ne ha messo in scena le emozioni. E grazie anche ad Eliza Taylor, che con Alycia ci ha fatte emozionare tantissimo. E' proprio per questo, per la loro stupenda interpretazione, che il rammarico ed il dolore sono ancora più grandi. Reshop Heda. May we meet again Lexa.
Fra i vari articoli e commenti apparsi sul web dopo la morte di Lexa, vi consiglio questo http://uncannyvalley.us/
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