Le bostoniane

di Henry James

1885 - 1a edizione

- a cura di Nimei -

 

 

IN PILLOLE: Il romanzo (pubblicato in Italia con i titoli di Le bostoniane, Gente di Boston, I bostoniani) appare prima sulla rivista americana The century Magazine nel 1885 e poi come libro l'anno dopo, è ambientato nella Boston del 1876 e racconta del triangolo tra l'avvocato e politico newyorkese Basil Ransom e due donne: sua cugina Olive Chancellor e la femminista Verena Tarrant.

Il "romanzo" sull'amicizia romantica l'ha scritto un uomo (sorprese??), per studiare il fenomeno tipico del clima culturale del New England di fine '800, il matrimonio bostoniano, appunto. Con il termine si indica la convivenza, il legame tra due donne indipendenti economicamente e attive politicamente e intellettualmente. L'opera racconta la storia della giovane, brillante ma debole Verena e della più decisa e dominante Olive, impegnata nella causa femminista. Olive scopre il talento oratorio di Verena e crede di aver trovato in lei una compagna di vita e di lotta; le donne stanno bene insieme e Verena si appassiona agli ideali che Olive le ha trasmesso. Ma appare sulla scena il cugino Basil, un vero uomo, che pensa che le donne devono essere passive e stare in casa, senza andare in giro per conferenze per l'emancipazione e il diritto allo studio. Tra Olive e Basil si scatena una guerra silenziosa dove la posta in gioco è Verena. Vincerà ovviamente Basil, ma è piangendo che Verena, trascinata lettralmente via da lui, si lascia conquistare dal richiamo "naturale" dell'eterosessualità. E quelle lacrime, conclude l'autore, profetizzando l'infelicità della coppia, non saranno certo le ultime.

Le Bostoniane è stato letto da molti critici come una condanna del lesbismo visto come malattia, ma in realtà James (che tra l'altro un'amicizia romantica ce l'aveva in casa: quella tra sua sorella Alice e Katharine Loring), si pose come osservatore del costume e del carattere, e se non è tenero con Olive, non lo è neanche con Basil, di cui anzi mette in risalto i poco simpatici aspetti "macho", mentre nel finale sottolinea come la "salvazione" di Verena da parte di Basil significhi la mortificazione del talento e dell'intelligenza della donna, che abbandonando Olive perde anche carriera, cultura e potere.

James avvalora la tesi che il sospetto della sessualità incomba sempre sulle amiche romantiche, specie quando, come in questo caso, sono impegnate in una battaglia politico-sociale.

Nel 1984, il regista James Ivory ha tratto dal romanzo il film I bostoniani, con Vanessa Redgrave, Madeleine Potter, Jessica Tandy e Christopher Reeve. Nel 2007 una compagnia teatrale, l'ha portato sulle scene teatrali di mezza Europa.

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