The Madwoman in the Attic: The Woman Writer and the Nineteenth-Century Literary Imagination

di Sandra Gilbert e Susan Gubar

Anno: 1979

Si tratta di un analisi letteraria dal punto di vista femminista della letteratura vittoriana. Il titolo è ispirato dal romanzo Jane Eyre di Charlotte Brontë, dove la moglie di Rochester, Bertha Mason, viene tenuta prigioniera in soffitta.

Le autrici esaminate sono Jane Austen, Mary Shelley, Charlotte and Emily Brontë, George Eliot, Elizabeth Barrett Browning, Christina Rossetti e Emily Dickinson. Le protagoniste dei loro libri, incarnano sia "l'angelo" che "il mostro".

Da un lato creatura docile, pura, santa, praticamente morta, perchè in lei il desiderio e la libertà sono annientati dall'uomo creatore onnipotente che la preferisce passiva. Poi c'è la donna mostro, isterica, rappresentata come sirena, vampira, donna serpente. Tutte immagini che alludono al desiderio vietato. Quindi secondo le autrici, la donna dell'800 ha la scelta tra l'essere perfetta (impossibile), morta, e l'essere mostro e viva. Non le resta che cercare di essere entrambe, fuori angelo, dentro sessualità e ambizioni represse.

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