VENICE THE SERIES

a cura di Saiph

 

04/12/2009 Ep. 1

 

Cinque minuti. Ebbene sì: cinque minuti ho impiegato ad uscire dallo stato catatonico in cui le primissime immagini di "Venice - the series" mi avevano fatto cadere.

Se vi sembrano pochi, provate a non fare assolutamente nulla per 5 minuti, vale a dire trecento-interminabili-secondi, e poi ditemi se il tempo non sembra scorrere come se fosse di piombo!

In quella manciata di minuti mi sono resa conto di tre cose, principalmente:

1 – Quella era LA SCENA che tutti avremmo voluto vedere in Guiding Light ma che TPTB ci ha categoricamente negato;

2 – Quelle NON erano Olivia e Natalia, anche se i volti e le voci eran gli stessi;

3 – Mi stavo inesorabilmente perdendo il resto della puntata (che dura 6,04 minuti, compresi i titoli di testa e coda, vedete voi...)!!

Insomma, però, cerchiamo di essere realistici: come si fa a restare pienamente coscienti di fronte a scene come questa

quando sono state il sogno di un'intera estate (se non da prima), nutritosi di fan fictions più o meno esplicite e/o romantiche a livelli da glicemia acuta?

Così, ho riavviato la puntata da capo e, stavolta, l'ho vista cercando di lasciare fuori dalla mia testa l'idea di Otalia...

Nonostante tutto, al secondo tentativo, ce l'ho fatta! :)

Soprattutto, mi hanno aiutata ad evitare l'enorme errore di sovrapposizione dei personaggi (che vi sconsiglio di fare, perché deletereo e inutile) i dialoghi di questa splendida prima puntata.

Nessuna parola è detta a caso, niente è lasciato all'interpretazione. Credo, e non penso di sbagliare nell'affermarlo, sia per economizzare il tempo: quando è poco, si deve cercare di esprimere il più possibile nei minuti concessi. Talvolta il risultato è spaventoso – come in molte web series che circolano qua e là su YT – talaltra, come per Venice, un grazioso e godibilissimo mix di sentimento e humor.

Sì, perché nei 5'27'' (tanto dura il materiale filmato) ci si trova tutto questo.

Gina e Ani si sono ritrovate dopo un anno, o giù di lì, dalla rottura del loro rapporto e, neanche a farlo apposta, sono finite a letto insieme.

Capita a molti "ex" di non essere in grado di dimenticare il proprio vecchio partner, ma qui i sentimenti delle due circa la notte appena trascorsa sono diametralmente opposti: Ani vorrebbe parlare di quanto è successo, Gina lo definisce allegramente "divertimento" e chiude il discorso.

E' chiaro fin da subito dove stia la differenza: per Ani, la notte trascorsa è stata una notte d'amore, per Gina di sesso. Mettetela come volete, ma la differenza è sostanziale.

Salta immediatamente all'occhio la difficoltà di Gina nell'intraprendere relazioni stabili.

Mentre Ani non le risparmia dichiarazioni d'amore testardo, tipo: "Sono ingenua abbastanza da pensare ancora che un giorno ti sveglierai e capirai d'aver fatto un enorme errore." o "Non rinuncerò mai a te.", Gina la/ci colpisce con frasi asciutte e tristi, specchio di un mare oscuro che le si agita dentro: "Non posso, non posso farlo. Ci siamo già passate tante di quelle volte...", "Vorrei potermi vedere così come mi vedi tu.", "Non penso che potrei essere ciò di cui hai bisogno."

Le due restano abbracciate per un po', ciascuna chiusa nel proprio modo di vedere le cose,

finché Gina non invita Ani a fare la doccia con lei. Per la giovane è come il canto delle sirene: sa benissimo che le sarà fatale, ma non può fare a meno di ascoltarlo e seguirlo.

Ritroviamo la coppia al High bar. Le due arrivano tenendosi per mano (lo capiamo da inquadrature di sfuggita, perché non vengono mai riprese per intero), sorridono, sembrano felici.

Lì facciamo la conoscenza di Owen, fratello di Gina.

Il ragazzo comprende immeditamente la situazione ed approfitta del fatto che Ani si sia allontanata a prendere il caffellatte ("lattes", nell'originale: riferimento esplicito ad Otalia? No, no: meglio che non ci pensi!!) per intavolare un discorso serio con la sorella:

O: "Che diavolo succede?"

G: "Non mi tormentare, ok?"

O: "Ci state riprovando?"

G: "Ci siamo incontrate ieri sera e... una cosa tira l'altra e..."

O: "E lei s'è svegliata nel tuo letto."

G: "Sì, questo... Sì, è quello che è successo. Senti, sai che non sono mai riuscita a togliermela dalla testa..."

O: "E lei non ha mai smesso di amarti. Quindi vacci piano."

G: "Lo so, lo so, ora non farmi sentire una merda... Va bene, va bene!"

O: "Te lo sto solo dicendo, ok?"

Chiaro come il sole: tra i due fratelli c'è un rapporto molto stretto, di complicità ma anche di schietta franchezza nel dirsi le cose.

Owen sa bene quali siano i limiti della sorella quando si parla di relazioni affettive e vuole evitare che le scelte della donna le facciano del male e ne facciano ad Ani.

Quando quest'ultima arriva, saluta brevemente Owen e s'accomiata da Gina con un bacio.

Lo sguardo di Owen è eloquente, così come l'iniziale imbarazzo di Gina, dopo che Ani se n'è andata.

Ma l'aria elettrica si fa di nuovo serena quando, con un brave scambio di battute frizzanti, i due fratelli si accordano su dove pranzare insieme e Gina s'allontana per andare al suo appuntamento di lavoro.

Cosa dire? La resa video è ottima (consiglio di guardarlo in HQ perché è spettacolare!) e la regia sottolinea, con le inquadrature giuste, scene e sguardi degli attori. I tempi sono perfetti al secondo: merito della buona sceneggiatura, stringata per necessità, ma incisiva e senza sbavature.

Perfino la scelta musicale incontra perfettamente quella filmica: come in GL, le canzoni sottolineano i momenti e i "non detti", le intenzioni dei personaggi. E qui l'intenzione marcata è innegabile: la canzone "Miss me", di Kat Parsons, che sullo sfondo della scena d'amore recita "Voglio mancarti, voglio mancarti nello stesso modo in cui tu manchi a me...", chiarisce già quali siano i sentimenti messi in gioco sotto le lenzuola, almeno da uno dei personaggi. Mi piace pensare che sia premonitrice della storia che sta per dipanarsi davanti ai nostri occhi nei prossimi 3 mesi. Che Ani riesca davvero a far sentire la propria mancanza a Gina. Che Gina capisca davvero di aver fatto un grosso errore...

Be', staremo a vedere!;)

CC e JL hanno mantenuto la "chimica" che le ha contraddistinte sul set di GL (diciamo la verità: qui hanno finalmente dato loro la possibilità di esprimerla in tutta la sua potenzialità! Era ora!!!!), disegnando chiaramente i due personaggi fin dai primi scambi di battute, seppur in un tempo limitatissimo.

Certo, 6 minuti scarsi sono pochi, per noi abituati ai tempi lunghi dei tf o dei film, però posso serenamente affermare che le mie aspettative sono state piacevolmente soddisfatte: niente di questa prima puntata di "Venice the series" mi ha delusa, anzi.

Aspetto con ansia di assistere alla messa in onda del 2° episodio: ho sottoscritto l'abbonamento alla prima Stagione proprio per questo! ;)

Ed è una cosa che mi sento di consigliarvi, se volete seguirmi come si deve in questo viaggio a Venice Beach: la stagione costa $9,99 che, tradotti in euro, sono circa €6,75 al cambio attuale. Sottoscrivendosi si ha la possibilità di vedere i dietro le quinte e altro materiale extra, oltre che le puntate in HQ.

Mi auguro che in molte comprerete la I Stagione: è un modo per aiutare la OpenBook Production (CC, Kim e Hope) a realizzare la Stagione successiva e io conto molto sul buonsenso delle persone (oltre ad augurarmi che ci sia una II, poi una III, poi una IV stagione e così via...).

Ad ogni modo, comunque la pensiate, io vi aspetto qui, per la prossima puntata (e magari qualche spifferata sugli extra!)! Non mancate!!!

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