a
cura di Nimei e Michelle
La pittura
di Klimt è molto vasta. Avremmo potuto parlare di ritratti
di donne, fregi o paesaggi ma abbiamo ritenuto opportuno soffermarci
solo sulla concezione delle donne secondo Klimt: erotiche, fonti di
vita e in perfetta sintonia con loro stesse. In un mondo dove l'uomo,
spesso, non è necessario.
-LEGGI
LA BIOGRAFIA -
“Io
non sono particolarmente interessante”
Tratto
da Gustav Klimt editore Gottfried Fliedl
|
|
|
Nel
giardino e davanti al suo atelier |
Klimt
e Moser sulle sdraio e Olbrich con uno sconosciuto |
colazione
alla latteria Tivoli, Vienna/sull'Attersee, 1909 |
Il comprensibile
interesse per la personalità di un artista famoso, nel caso
di Klimt può essere solamente deluso. Alle innumerevoli leggende
ricche di particolari fantastici si contrappone una verità
alquanto arida. Klimt non ha mai parlato molto né di sé
né delle sue opere. Dal discorso ufficiale tenuto in occasione
dell’inaugurazione della Kunstschau non si può dedurre
con sicurezza né una sua personale convinzione politica in
generale, né una sua precisa posizione politico-culturale.
Ciò che si sa sulla sua personalità risale, nel migliore
dei casi, a fonti secondarie e da oscure, enigmatiche allusioni, da
dichiarazioni entusiastiche e idealizzanti non prive di palesi dissimulazioni,
spesso è difficile ricavare un nocciolo di verità. Nemmeno
quanto è noto riguardo al suo aspetto esteriore, alle sue abitudini
e consuetudini riesce a renderne un’immagine plastica plausibile.
“E’ tarchiato, piuttosto robusto, atletico, avrebbe potuto
fare a gara con Hodler, a maniere buffe, grossolane, da ragazzaccio,
la pelle bruna di un uomo di mare, zigomi marcati e occhi piccoli
e vivacissimi. Può darsi che per allungarsi il viso porti i
capelli alti sulle tempie. Quando parla, ha un tono di voce alto e
un accento spiccatamente dialettale,. Provoca spesso e volentieri.”
(Alfred Lichtwark)
In varie note biografiche viene caratterizzato come taciturno. Egli
sprofondava nelle buone abitudini borghesi tanto che per lui era una
cosa orrenda doversene scostare anche solo per poco. Trasferirsi altrove,
anche molto vicino era per lui un evento, intraprendere un lungo viaggio
era pensabile soltanto nel caso che i suoi amici accudissero ai preparativi
fin nei minimi dettagli. Perfino i suoi affari gli affidava volentieri
agl’altri…. Se in cerchie riservate ai più intimi
poteva sciogliersi fino a raggiungere un’allegria fanciullesca,
di regola, però, era taciturno e dava l’impressione di
non essere molto interessato a quanto si diceva di lui; poi, di quando
in quando pronunciava una parola brusca che faceva piombare nel silenzio
ogni chiacchera e metteva le cose in chiaro senza tanti complimenti.
Quel tratto burbero, che amava darsi faceva parte della sua maschera.
Curioso rimane il totale disinteresse di Klimt per la sua persona.
Non esiste un solo autoritratto di lui, fatta eccezione di una piccola
caricatura e alcuni disegni e dipinti, come, per esempio, “Il
bacio”, che a volte- e a ragione - sono stati identificati per
autoritratti dell’artista. Almeno la sua indifferenza nei confronti
di se stesso Klimt l’ha espressa personalmente: “Di me
non esiste alcun autoritratto. Io non mi interesso della mia persona
come oggetto di un quadro, mi interessano di più altre persone,
soprattutto le donne, ma ancor di più mi interessano altre
apparizioni… io sono convinto di non essere particolarmente
interessante come persona”.
Lapide nel
cimitero di Hietzinger - L'Atelier di Klimt
Come più tardi avrebbe riferito sua sorella gli obblighi sociale
e quelli commerciali, per Klimt evidentemente piuttosto modesti, procurategli
alla sua partecipazione alle mostre, le sue attività culturali,
i suoi viaggi durante i quali fu tormentato dalla nostalgia e da una
preoccupazione quasi ipocondriaca per la propria salute, e soprattutto
ciò che lui faceva nel suo atelier, erano rigidamente separati
dalla sua vita privata.
“Come tutti gli artisti, anche lui aveva bisogno di molto amore
e di molte premure. Certo, non era un uomo di società, anzi,
caso mai era uno che preferiva la solitudine, e le premure dei fratelli
gli occorrevano per avere il cammino libero dalle molestie della vita
di tutti i giorni. Veniva da noi ogni sera, consumava la sua cena
senza dire una parola, andava a letto presto. Noi capivamo quel suo
silenzioso venire ed andarsene, sapevamo di quanta tranquillità
avesse bisogno dopo le battaglie che aveva dovuto combattere con il
mondo intero. Dopo che si era riposato si metteva al lavoro con tale
impeto, da farci credere a volte che le fiamme del suo genio lo avrebbero
bruciato vivo.”
Le circostanze avevano portato Klimt al centro della rumorosa vita
artistica viennese, ma tutto sommato lui era una persona timida, che
aveva terrore soprattutto di dover apparire in pubblico. Ha evitato
fino all’accesso dichiarazioni su di sé e suo mondo spirituale,
e la sua mano che tanto leggera si muoveva sulla carta per disegnare,
diventava piombo quando si trattava di scrivere una lettera.
Nudo 1903
“Dialoghi
solitari” - I disegni (erotici)
Tratto
da Gustav Klimt editore Gottfried Fliedl
Già
quando Klimt era in vita, i suoi disegni vennero considerati da alcuni
critici come la parte migliore della sua produzione: un’opinione
ancora oggi condivisa da alcuni storici dell’arte.
Non si può tuttavia dimenticare che proprio questa parte fu
quella meno conosciuta dai contemporanei dell’artista. E’
vero che, occasionalmente, ci furono disegni presentati nel corso
di qualche mostra, altri pubblicati dalla rivista “Ver Sacrum”
o in certe pubblicazioni erotiche a tiratura limitata e per uso privato,
ma, per lo più, i disegni erano solo studi in preparazione
di altre opere e, quindi, non furono presentati al pubblico. Solo
dopo la sua morte fu possibile fare una prima valutazione dell’opera
grafica di Klimt. Già nel 1918 il mercante d’arte Nebehay
allestì una mostra dedicata ai disegni postumi dell’artista.
Intanto, e soprattutto dagl’anni sessanta in poi, sono state
curate molte pubblicazioni e mostre sull’arte del disegno di
Klimt, eppure solo i tre volumi, con la riproduzione di ben tremila
disegni, pubblicati nel 1984 da Alice Strobl - e si calcola che in
origine fossero cinque o seimila fogli – hanno offerto una visione
complessiva della produzione klimtiana in questo settore. Così,
non solo il suo livello artistico ha consolidato la fama di Klimt,
ma l’aspetto erotico dei disegni ne ha aumentato il fascino.
La fama di Klimt quale “pittore erotico” si riferisce
infatti soprattutto ai disegni. E questa fama vale come indizio e
essenziale della sua protesta contro le idee moraliste della fin de
siécle e della funzione emancipatoria esercitata dalla sua
arte. Stilizzare i disegni in un manifesto contro certe forme di oppressione
subite dalla donna, presuppone una comprensione molto generica e problematica
delle possibilità dell’arte; significa, cioè,
sopravvalutare l’efficacia di una protesta estetica contro una
situazione sociale precaria. L’opera di Klimt viene oggi più
ammirata che non criticamente valutata. Nemmeno il continuo dissidio
tra l’artista e certi ambienti della Vienna del tempo può
essere un indizio sicuro dell’impegno sociale o politico-culturale
della sua arte. E’ vero che, di tanto in tanto, suscitò
scandalo, a motivo della sua “oscenità”- e l’accusa
si riferiva essenzialmente alla presentazione degli studi per i Quadri
delle Facoltà -, ma la maggior resistenza contro alcune delle
sue opere aveva le sue radici nella concezione del mondo ivi rappresentata
e non nella sua liberalità nei confronti dell’erotismo.
E per questo Klimt subì anche un procedimento penale ma la
libertà delle arti non poteva venire limitata in nessun modo
e l’unico intervento dello Stato ammesso era la difesa di tale
libertà. “… In relazione all’oggetto della
sua immaginazione, come pure in relazione alla realizzazione di un’idea
in sé artistica all’artista non può essere posto
limite di sorta e tanto meno gli si può vietare l’ovvia
rappresentazione del nudo, che esiste da quanto esiste l’arte”.
|
|
|
|
donna
seduta con le gambe divaricate 1916/17, Austria collezione privata |
amiche
in posizione frontale - Vienna Historisches museum |
donna
supina seminuda da destra - Vienna Historisches museum |
Due
amiche prone, 1906 Vienna Albertina |
|
|
|
|
donna
seminuda con la schiena reclinata all'indietro- 1913 Vienna
Historisches museum
|
donna
seduta seminuda con gli occhi chiusi - 1913 Vienna Historisches
museum |
Amiche
che si abbracciano 1905/06 proprietà sconosciuta |
Due
nudi supini 1905/06 Graz, Neue Galerie am Landes-museum Johanneum |
|
|
|
|
Leda
1917 Bruciato nell'incendio del castello di Immendorf (1945)
|
Particolare
La Vergine 1913 Praga Narodni galerie |
La
Vergine 1913 Praga Narodni galerie |
Le
amiche 1916/17 Bruciato nell'incendio del castello di Immendorf
(1945) |
Detto in parole povere per Klimt i disegni erano pensabili a due condizioni:
o quali studi preparatori per dipinti e pitture monumentali, oppure
quale mezzo autonomo della sua ossessione privata con la quale egli
creava per sé un’immagine della donna erotica.
Per i disegni si pongono tutte quelle questioni che riguardano le
complesse relazioni tra osservatore, opera e oggetto rappresentato,
questioni che non escludono nemmeno il voyeurismo. Tra questi disegni
erotici ce ne sono molti che, spesso in maniera drastica, si rivolgono
ad un osservatore maschile. Molte modelle sono state rappresentate
da Klimt nell’atto di spogliarsi o di offrirsi. In certi nudi
l’artista ha scelto un inquadramento di primo piano e, contemporaneamente
una prospettiva estrema che accentua determinate vedute del corpo
o sue parti o frammenta le donne – un espediente artistico che
serve a sottolineare l’elemento erotico o sessuale dell’attimo
catturato nel disegno. Sonno, sentimenti di passività e condizioni
di vaghezza, la scala delle emozioni sessuali in variazioni sempre
nuove sono le condizioni psicofisiche che hanno risvegliato l’interesse
di Klimt. Perciò non c’è motivo di chiamarlo il
grande “psicologo del genere femminile”: la scala delle
emozioni attribuite da Klimt alle sue modelle, è molto limitata.“Il
genere femminile” consiste per lui nient’altro che nelle
illimitate capacità di godimento erotico e sessuale. In un
modo mai tentato prima, Klimt ha fatto della sessualità un
tema degno di essere rappresentato, cercando, nel contempo, di ridurre
l’essenza della donna solo a questo.
“E’ in dubbio, comunque, che Klimt, per esprimere la sua
bramosia e concupiscenza non avesse altro segno se non quello costituito
dalla sessualità della donna, e questo in modo tanto radicale
che lui avrebbe volentieri fatto dell’uomo stesso soltanto l’oggetto
del desiderio sessuale femminile.
Con quale
sincero piacere, invece, ha rappresentato le tenerezze tra ragazze
lesbiche! Nel loro abbraccio, i corpi femminili sembrano essersi
chiusi in quel mondo femminile quale egli se lo rappresentava. Non
c’è piacere proibito, non c’è perversione
che possa complicare questo mondo colmo di erotismo. Perfino le sue
amiche o le donne che, dimentiche di sé, si masturbavano, non
sembrano affatto interessate a dare scandalo. Sono immagini di un
mondo rivolto a sé stesso, con il quale l’uomo ha il
rapporto di uno spettatore che sbircia da fuori, di un voyeur, voluttuoso
o ammirato, ma sempre escluso, preso da una tensione affascinata.”
Nei disegni
erotici di Klimt – ma questo vale anche per la sua opera in
generale - non è mai l’uomo ad essere animato dal desiderio
sessuale: lui non perde l’autocontrollo. La separazione dei
sessi – mantenuta nel fare della donna un oggetto – è
il fatto che l’uomo possa disporre a suo piacimento dell’“immagine
della donna” tanto durante il processo creativo quanto nel momento
contemplativo, proteggono l’uomo dal pericolo che sia posta
in questione la sua stessa identità, mentre quella della donna
ridotta a un essere naturale erotizzato, viene continuamente attaccata.
“Ciò a cui si rivolge la concupiscenza del disegnatore
Klimt non si può riassumere in poche parole. Egli amava le
donne: sarebbe già troppo. Quale amante egli le ha percepite
in un senso troppo limitato. Egli amava il corpo femminile: troppo
e troppo poco. A meno che non fosse richiesto da qualche incarico
particolare, ciò che lo interessava era il corpo eccitante,
che stimola eroticamente, non il femmineo in se e per se. Allora diremo
piuttosto che la sua attenzione si rivolge al femmineo nel corpo femminile,
spesso al corpo genitale, e solo in senso sessuale.”
Anche volendo
sostenere a tutti i costi che Klimt intendesse trattare dell’emancipazione
della vita degli istinti, emerge tuttavia la verità che il
suo tentativo di realizzare un’“immagine femminile”
del mondo gli ha consentito di scoprire e rappresentare con sensibilità
esperienze che, fino ad allora, per l’arte, erano rimaste tabù.
Non si può negare il fatto che, questo ponte offerto dalla
sensibilità femminile abbia avuto origine dall’ossessione
di un artista di sesso maschile il quale, visto che identità
dell’uomo era in crisi, ha cercato di procurarsene una ancora
intatta, quella della donna.
|
|
|
|
|
Le
tre età della donna, 1905 (Roma Galleria Nazionale D'Arte
Moderna) |
La
Speranza II 1907 (New York, Collezione The Museum of Modern
Art) |
Donna
incinta in piedi di profilo da sinistra, studio per "La
Speranza" 1907/08 Vienna Historisches Museum |
Pesci
D'Oro 1901/1902 Solothurn, Kunstmuseum |
Bisce
D'Acqua I, 1904/1907 (Vienna Osterreichische Galerie) |
|
|
|
|
|
Partcolare
Pesci D'Oro 1901/1902 Solothurn, Kunstmuseum |
La
Speranza I 1903 (Ottawa, National gallery of Canada) |
L'attesa,
cartone per il Fregio Stoclet 1905/1909 (Vienna Osterreichisches
museum) |
L'abbraccio
(L'avveramento), cartone per il Fregio Stoclet 1905/1909 (Vienna
Osterreichisches museum) |
La
danzatrice 1916/18 New York collezione privata |
|
|
|
|
|
Danae
1907/08 Graz collezione privata |
Ritratto
di Emilie Floge 1902 (Vienna Osterreichisches museum) |
Ritratto
di Adele Bloch-Bauer I, 1907 (Vienna Osterreichische Galerie)
|
"Impudicenza,
Lussuria e Incontinenza" dal Fregio di Beethoven, 1902
(Vienna Osterreichische Galerie) |
Il
Bacio, 1907/1908 (Vienna Osterreichische Galerie) |
LE MADRI, LE SIRENE
DI EVA DI STEFANO (TRATTO DA KLIMT, LE DONNE - Art Dossier Giunti)
Amicizia
particolare in "Fanciulle con oleandro (1890-1891). Delicata
opera giovanile di Klimt
Se nel viso spigoloso e nei capelli di fiamma di “Speranza I”
Klimt condensa l’ambivalenza dell’immagine della madre
– così come nella “Giuditta I” aveva concentrato
l’ambivalenza dell’amante - , un altro tema dominante
del suo repertorio di figure fatali è l’autosufficienza
erotica femminile, ovvero l’idea di un’alterità
irriducibile che sfugge a ogni comprensione come a ogni possesso,
l’enigma di una differenza che si sottrae alla cattura come
acqua che scorre. Un aspetto della mitologia del femminile che trova
una sua felice rappresentazione nel motivo dell’abitatrice delle
acque, ondina o sirena. La grande fortuna artistica e letteraria in
epoca simbolista di questo motivo di matrice romantica (tra i poeti
che dedicano versi alle fanciulle-onda ricordiamo George e Rilke,
tra i compositori Debussy, tra i pittori Burne-Jones, Bocklin, von
Hofmann, tra gli scultori Rodin e Maillol, tra gli illustratori Christiansen
e Vogeler) si deve al fatto di coniugare insieme l’idea che
la donna sia un essere più che elementare, legato alla natura,
e l’aspetto infausto e periglioso della sua seduzione. L’ondina
è infatti una creatura priva di anima, come le piante e gli
animali, che nella sua alcova acquatica partecipa dei più segreti
movimenti della natura, e generalmente ha un carattere malefico perché
rappresenta il lato traditore dei fiumi e dei laghi.
|
|
|
|
|
Bisce
D'Acqua II |
Acqua
mossa (1898) |
Acqua
mossa (1898) |
Sangue
di pesce (1898) disegno della rivista "Ver sacrum" |
|
|
|
|
|
|
Bisce
D'Acqua I (1904-1907); |
Pesci
D'oro (1901-1902) |
Pesci
D'Argento o Ondine (1899) |
Le
Amiche
(1916-1917) |
|
E, oltrettutto, l’analogia visiva, occasione di infinite metafore
poetiche, tra le ondulazioni di una capigliatura femminile e il movimento
delle acque rende il motivo particolarmente caro alla grafica lineare
dello Jugendstil. Nelle ripetute variazioni sul tema Klimt sposta
l’accento su un diverso aspetto: in “Acqua mossa”
(1898), nelle giovani donne che scivolano sul pelo dell’acqua
si evidenzia la fusione tra femminilità e natura e l’abbandono
senza resistenze della fisicità della sensazione; in “Pesci
d’Argento” (1899), nello sguardo subdolo e nei corpi tubolari
come serpenti è messa in rilievo invece la qualità demoniaca
dell’abitatrice delle acque.; in “Pesci D’Oro”
(1901-1902) è più scoperto il richiamo erotico e le
sirene, provocanti stavolta anziché funeste, lanciano verso
le spettatore uno sguardo malizioso e tentatore; in “Bisce d’Acqua
I” (1904-1907), un capolavoro dello stile klimtiano e una delle
opere più significative dell’intero movimento dello Jugendstil,
i due corpi femminili abbracciati si fondono e si confondono con la
fitta trama decorativa rendendo superflua ogni altra presenza; in
“Bisce d’Acqua II” (1904-1907), le maliose creature,
che si lasciano scorrere nella stessa direzione abbandonandosi al
loro elemento, ciascuna chiusa in un bozzolo definito da una striscia
di colore, suggeriscono la seduzione e l’inaccessibilità
di un erotismo solitario e supremo. E’ un universo liquido e
autosufficiente come un’alcova di Saffo, un boudoir che esclude
ogni presenza maschile, a cui resta solo un ruolo di vittima o di
voyeur.
L’amore tra donne, adombrato in un’opera giovanile, “Fanciulle
con oleandro (1890-1891) e tema di innumerevoli disegni in presa diretta,
ha la sua apologia nell’estatico amplesso di “Bisce D’Acqua
I” e ritorna senza sottintesi in un’opera tarda, “Le
amiche” (1916-1917). Come Rodin, anche Klimt nel lesbismo individua
la possibilità di cogliere l’enigma della sessualità
femminile, leggendovi in primo luogo la conferma dell’inessenzialità
del maschio.
Elenco
dei musei che espongono opere dell'artista:
Galleria Nazionale
d'Arte Moderna di Roma
Neue Pinakothek di Monaco
Österreichische Galerie Belvedere
Neue Galerie di New York
Cà Pesaro Galleria internazionale di arte moderna di Venezia
Links:
http://it.wikipedia.org/wiki/Gustav_Klimt
_____________________
Il secolo Secessionista - Klimt, 150 anni dalla nascita
Articolo tratto da "Qui Touring" - febbraio 2012
- Scan di Odamei -
E' severamente
vietato riprodurre il contenuto di questa pagine. Ogni abuso sarà
punito. PagineRosa.tv